Galleria Nazionale delle Marche, 22 novembre 2018, ore 17,00 inaugurazione mostra: Spazio K | Cambi di rotta_Fabrizio Cotognini – Acheropita a cura di Umberto Palestini

Urbino - Galleria Nazionale delle Marche

21/11/2018 2018 - Mostra

La mostra sarà allestita dal 22 novembre 2018 al 13 gennaio 2019. Acheropita è il criptico titolo della personale di Fabrizio Cotognini con la quale si conclude Cambi di rotta, il ciclo di mostre curate da Umberto Palestini e ospitate nello Spazio K della Galleria Nazionale delle Marche. L'evento, già segnalato da significative riviste italiane, assume particolare importanza in quanto rappresenta la prima personale dell'artista marchigiano dopo la recentissima vittoria del 19° premio Cairo, consegnato nella prestigiosa cornice di Palazzo Reale a Milano. La sua ricerca è principalmente legata ad una rivisitazione contemporanea del patrimonio culturale dell'arte classica, attraverso lo strumento del disegno con il quale l'artista crea singolari e affascinanti accostamenti iconografici. 
Umberto Palestini, nell'introduzione al suo lavoro, scrive che «l'autore diventa una sorta di sciamano che mescola elementi visivi emblematici di un trascorso artistico entrato nell'immaginario, inventando una personale archeologia in cui l'antico viene completamente destrutturato. In tale processo la citazione viene rinnegata con il suo sterile bagaglio nostalgico, mentre all'orizzonte Cotognini fa intravedere le singolari coordinate di una suggestiva concezione alchemica. L'artista non sceglie una pratica antiquariale, nonostante frequenti negozi di antichità in cerca di materiali e oggetti che diventano materia prima di molti suoi lavori, ma sposa una visione esoterica con la quale indaga le misteriose prospettive che regolano il mondo dominato dal segreto.
La magia che Cotognini riesce a creare va cercata nella sua capacità di non chiudersi nel claustrofobico spazio del trascorso, ma di abbracciare il multiforme e felice dominio dell'eclettismo dove le immagini risplendono a nuova vita, ricordandoci quanto sia essenziale, dinamico e prezioso il nostro passato. L’artista realizza immagini poetiche, miracolose, quasi non fossero fatte