Interventi e recuperi

E’ a Valleinfante che si impone la rinascita.

In questa frazione di Castelsantangelo sul Nera, dove distruzione e desolazione fanno ancora da padrone, ai piedi del Monte Prata, vicino alle sorgenti del Nera, in una Valle che accoglie il corpo e l’anima, il MIBACT accende una luce, una speranza.
Nella chiesa di Santa Maria, offesa, umiliata, sventrata dal crollo di parte della copertura e della parete longitudinale d’ingresso, le scosse sismiche di ottobre 2016, impotenti a fronte di una imperitura voglia di vita, di memoria, hanno lasciato riemergere, con il distacco delle scialbature delle pareti nella cappella e sotto la tela dell’altare maggiore barocco, antichi dipinti dell'inizio del XV sec. di pregevole mano.
E’ per questo che, attraverso la cooperazione tra l’UCCR e la Soprintnedenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio delle Marche, ad opera del gruppo “Affreschi”, si è deciso che, tra le tante realtà del cratere di altrettanto valore, gli interventi di messa in sicurezza del patrimonio storico artistico danneggiato dovessero incominciare da qui.

Per questo si ringraziano:
La Ditta esecutrice – Edilfiastra di Lucarini Venanzio & co
Medea restauri di Dania Mari
I collaboratori esterni – Ing. Roberto Frattini
I dipendenti MIBACT – RUP e Direttore dei lavori Arch. Simona Guida, Il Direttore scientifico restauri Dott. Pierluigi Moriconi, i collaboratori tecnici Geom. Cristiano Zoppini e Dott.ssa Sonia Melideo, Annarita Ottaviani e tutto il personale dell'UCCR
Gli sponsors – Montanariglass e IGuzzini che hanno generosamente fornito i vetri e i corpi illuminanti.

VIDEO telegiornale RAI Marche del 10 maggio 2018 


 

UCCR Marche - 13 ottobre 2017 Castelsantangelo sul Nera (MC), Monastero di San Liberatore (liberati gli affreschi e recuperato l'archivio antico)

Nelle giornate dal 10 al 13 ottobre 2017 dalla squadra di volontari del MiBACT composta da Gaspare Baggieri e Rossana Vitiello, i quali hanno seguito i lavori di rimozione delle macerie del Monastero di San Liberatore a Castelsantangelo sul Nera (MC), restituendolo, nonostante la precarietà, i crolli e perdita di corpi del fabbricato centrale, agli immediati interventi di messa in sicurezza. 
Il complesso, documentato a partire dal 1113, è collocato nella parte alta del borgo, al di sopra un pendio su cui si snoda la cinta muraria quattrocentesca. Particolare impegno è stato dedicato alla sorveglianza della rimozione dei materiali antistanti l’ingresso alla cappella. L’enorme quantità di macerie aveva seppellito il piccolo ambiente voltato a crociera decorato all’interno con importanti affreschi di scuola umbro-marchigiana dei secoli XV e XVI, alcuni assegnati dagli studi alla scuola di Paolo da Visso e ritenuti tra i più significativi del territorio.

Squadra beni mobili MiBACT: Gaspare Baggieri, Rossana Vitiello 
Fotografie MiBACT-UCCR Marche: di Gaspare Baggieri, Rossana Vitiello

Fonte dati: Servizio Comunicazione e Promozione del Segretariato Regionale del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo per le Marche - Marina Mengarelli, Michela Mengarelli


UCCR Marche - 16 marzo 2017 - Montegallo (AP): 
Loc. Astorara, chiesa di santa Liberata; 
Loc. Interprete, chiesa di Santa Croce 
Loc. Piano, chiesa di San Lorenzo

La squadra beni mobili del MiBACT, composta da Gaspare Baggieri, Rossana Vitiello e Gianluigi Del Fra’, il Nucleo TPC, i Vigili del Fuoco deputati alla rimozione delle opere, hanno operato in tre diverse località del Comune di Montegallo.
Dalla chiesa di santa Reparata in località Astorara sono stati messi in sicurezza tre beni storico artistici della fine del secolo XVIII: un tabernacolo in legno dorato con la Vergine e l’Arcangelo Gabriele dipinti nelle specchiature laterali, un Crocifisso e una statua lignea di Sant’Antonio da Padova. 
Dalla chiesa di Santa Croce in località Interprete è stato rimosso un pregevole dipinto raffigurante la Madonna con Bambino e Santi del secolo XVIII, alcuni oggetti liturgici insieme a 14 stazioni della Via Crucis a stampa del secolo XIX.
Infine, dalla chiesa di San Lorenzo in località Piano, si ricorda il recupero di una tela del XVIII secolo con la Madonna col Bambino, San Lorenzo e San Sebastiano, un tabernacolo, un ostensorio e due reliquiari lignei e una scultura devozionale in cartapesta dipinta raffigurante la Vergine con Gesù Bambino. 

Squadra beni mobili MiBACT: Gaspare Baggieri, Gianluigi Del Frà, Rossana Vitiello

Foto di Rossana Vitiello

Fonte dati: Servizio Comunicazione e Promozione del Segretariato Regionale del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo per le Marche - Marina Mengarelli, Michela Mengarelli

 


UCCR Marche - 15 marzo 2017 - Macerata
chiesa di San Francesco Matelica 
chiesa di San Martino in località Rustano di Castelraimondo


Si è concluso nella mattinata di mercoledì 15 marzo 2017 il recupero delle opere conservate nella chiesa di San Francesco a Matelica. La squadra beni mobili del MiBACT, il Nucleo TPC, i Vigili del Fuoco deputati alla rimozione delle opere, con il supporto dei giovani volontari di Lega Ambiente, ha rimosso dalla chiesa le ultime opere rimaste, tra cui la grande tela con la particolare iconografia del Peccato originale e l’Immacolata Concezione di Ercole Ramazzani, firmata e datata1573 e la Lapidazione di santo Stefano di Simone e Giovan Francesco De Magistris datata 1569. Sempre dalla chiesa di san Francesco sono stati messi in sicurezza il grande Crocifisso ligneo dell’altare maggiore e il Cristo morto, anch’esso in legno dipinto di suggestiva emotività collocato all’interno di una teca nella seconda cappella di destra. Tutte le opere sono state ricollocate in ambienti diversi tutelati in sicurezza. Poi le squadre sono intervenute nella piccola chiesa di San Martino, in località Rustano a Castelraimondo erano ancora conservate alcune tele e diversi arredi d’altare. Sono stati portati in sicurezza tre dipinti d’altare: Una Madonna del Rosario di Domenico Bonifati del 1778, due opere di Antonio Pellegrini da Milano della fine del secolo XVI, una Deposizione di Cristo e un Crocifisso Santi, un paliotto in legno dorato in buono stato di conservazione.

Squadra beni mobili MiBACT: Gaspare Baggieri, Gianluigi Dal Frà, Rossana Vitiello

Fotografie di Rossana Vitiello

Fonte dati: Servizio Comunicazione e Promozione del Segretariato Regionale del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo per le Marche - Marina Mengarelli, Michela Mengarelli 
 


UCCR Marche - 14 marzo 2017 – Offida (AP)
chiesa di Sant’Agostino


Nel suggestivo borgo di Offida in provincia di Ascoli Piceno, martedì 14 marzo 2017 la squadra beni mobili del MiBACT composta da Rossana Vitiello, Gaspare Baggieri, Gianluigi del Frà e dal il Nucleo TPC e dai Vigili del Fuoco deputati alla rimozione delle opere, ha recuperato dalla chiesa di Sant’Agostino 27 beni storico-artistici, per un totale di 13 schede. 
Dalla ampia navata tardo barocca sono state rimosse le grandi tele con la pregevole Adorazione dei Magi di Carlo Allegretti, il San Tommaso da Villanova di Ludovico Trasi, La Madonna del Carmine con San Filippo Neri di Filippo Ricci. Sono state portate in un luogo sicuro anche le due ante in legno dipinte su due lati da Simone De Magistris con l’Annunciazione e quattro figure di santi e la statua cinquecentesca della Madonna delle Grazie. Particolarmente laboriosa è stata la discesa dalla nicchia posta sopra l’altare della grande statua lignea di inizio Settecento raffigurante San Nicola da Tolentino. Per la sua movimentazione è stato predisposto un ponteggio dal quale, tramite delle funi che la trattenevano, la figura del santo è stata calata dolcemente fino a terra.

Squadra beni mobili MiBACT: Gaspare Baggieri, Gianluigi Dal Frà, Rossana Vitiello

Fotografie di Rossana Vitiello

Fonte dati: Servizio Comunicazione e Promozione del Segretariato Regionale del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo per le Marche - Marina Mengarelli, Michela Mengarelli  


UCCR Marche - 13 marzo 2017 - Ascoli Piceno
chiesa di San Michele Arcangelo in fraz. Porchiano

Lunedì 13 marzo 2017 la squadra beni mobili del MiBACT, il Nucleo TPC e i Vigili del Fuoco deputati alla rimozione delle opere, con il supporto dei volontari del Soccorso Alpino di Ascoli Piceno, hanno recuperato 153 beni storico-artistici, per un totale di 55 schede, all’interno della chiesa di san Michele Arcangelo in Località Porchiano a Ascoli Piceno. Dalla chiesa e dalla cappella attigua ad essa sono stati rimossi un grande numero di arredi d’altare, serie di candelieri, tabernacoli, reliquiari, tronetti eucaristici, carteglorie, Crocifissi e diversi Ex voto in cui alcuni abitanti del luogo hanno riconosciuto i nominativi di amici e parenti. Tra le numerose sculture presenti è importante segnalare una statua in legno policromo di particolare pregio artistico Madonna col Bambino databile alla fine del Quattrocento o agli inizi del secolo successivo. La Vergine, caratterizzata da una compostezza, un equilibrio e una simmetria ripresa da modelli rinascimentali vicini a Piero della Francesca, tiene il Bambino sul grembo e si presenta ai fedeli con le mani giunte in preghiera. Buona parte degli sforzi sono stati dedicati al recupero della cimasa d’altare con due angeli scolpiti alti circa cm. 70. 
Le opere sono state portate in sicurezza ad Ascoli Piceno nei locali predisposti accanto alla chiesa dalla Diocesi.

 

Squadra beni mobili MiBACT: Gaspare Baggieri, Gianluigi Dal Frà, Rossana Vitiello

Fotografie di Rossana Vitiello

Fonte dati: Servizio Comunicazione e Promozione del Segretariato Regionale del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo per le Marche - Marina Mengarelli, Michela Mengarelli 

 


Il Deposito attrezzato presso la mole Vanvitelliana di Ancona

Nel Deposito continuano ad affluire le opere danneggiate, recuperate ogni settimana dal tecnici del Mibact, dai Carabinieri del Nucleo Tutela beni culturali e dai Vigili del Fuoco. Occorre quindi gestire accuratamente l'uso degli spazi e provvedere anche una loro riorganizzazione, soprattutto in seguito ad operazioni di recupero che abbiano interessato un numero elevato di opere di grandi dimensioni. Le opere che possono essere appese vengono sospese. Si creano quindi nuovi spazi, aggiornando la collocazione di ogni opera.

Fonte dati: Servizio Comunicazione e Promozione del Segretariato Regionale del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo per le Marche - Marina Mengarelli, Michela Mengarelli


UCCR Marche - 17 febbraio 2017 - Visso
Collegiata di Santa Maria e Chiesa di San Giovanni Battista


Nella Collegiata di Santa Maria, pesantemente danneggiata dal sisma, è stata recuperata la decorazione della nicchia posta sulla parete destra, un importante affresco realizzato tra il 1515 e il 1525 dal pittore Giovanni di Pietro detto “lo Spagna”, artista, secondo Vasari, seguace della cerchia del Perugino. Si tratta di un affresco staccato e posto su pannelli a seguito del restauro.

Presso la chiesa di san Giovanni Battista, anche questa fortemente compromessa e con importanti lesioni sulle pareti e sul soffitto, sono state recuperate 9 opere, tra cui la statua lignea cinquecentesca raffigurante San Giovanni Battista, caratterizzata da un particolare naturalismo nella rappresentazione. Tra i dipinti tratti in salvo si ricordano due episodi della vita di Giacobbe del sec. XVIII, una grande tela con la Madonna col Bambino e Santi, un dipinto con san Carlo Borromeo.
I beni sono stati portati in deposito nei locali predisposti dalla Diocesi di Camerino (deposito V. Pennesi).

Squadra beni mobili MiBACT: Elisabetta Giffi, Rossana Vitiello.

Foto di Rossana Vitiello

Fonte dati: Servizio Comunicazione e Promozione del Segretariato Regionale del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo per le Marche - Marina Mengarelli, Michela Mengarelli

_________________________________________________________________________

UCCR Marche - 17 febbraio 2017 - Fermo
Ex - Chiesa del Crocefisso (Museo civico archeologico) a Monte Rinaldo

L’altare collocato nell’abside di quella che era la chiesa del crocefisso, oggi Museo civico archeologico del comune di Monte Rinaldo, si distingue per le caratteristiche pregevoli di architettura lignea e si sviluppa in una serie di elementi compositivi ciascuno con particolare decorazione per un'altezza di oltre mt. 6.00.
Sulla parte alta dell’ultimo gradino trova collocazione la grande base che funge da sostegno alle colonne che spiccano subito al di sopra. Questa base per le sue dimensioni si estende sopra le due porte laterali che danno accesso allo spazio retrostante l’altare. Trova collocazione alla base di sostegno una opera lignea d’intaglio pregevole con doratura sulla quale al centro è inglobata, in doppia cornice sempre dorata, un piccolo dipinto di autore ignoto raffigurante la Beata vergine Maria con bambinello incoronati. Alle estremità, con la sua geometria di rientri, la base dipinta a finto marmo, da appoggio alle colonne.
Al di sopra di tutto, dal soffitto appesa, si cala la raggiera del Santo Spirito d’intaglio ligneo dorato, con quattro piccole sculture di volti di cherubino ed al centro la colomba di colore bianco.
L’effetto d’impatto estetico è chiuso dalla ghirlanda, poggiata sulla parte superiore che va da una estremità all’altra al di sopra degli elementi superiori ai capitelli delle colonne.

Squadra beni mobili MiBACT: Gaspare Baggieri, Amedeo Abate

Foto di Amedeo Abate e Gaspare Baggieri

Fonte dati: Servizio Comunicazione e Promozione del Segretariato Regionale del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo per le Marche - Marina Mengarelli, Michela Mengarelli.

 


UCCR Marche - 16 febbraio 2017 - Ussita
Biblioteca Cardinal Gasparri

Giovedì 16 febbraio 2017 la squadra beni mobili del MiBACT composta da Gaspare Baggieri, Rossana Vitiello e Amedeo Abate, insieme a Fabrizia Trevisan, Simonetta Laudenzi, Letizia Vecchi (Soprintendenza archivistica e libraria di Perugia) e il Nucleo TPC ha effettuato il recupero dei volumi della Biblioteca Cardinal Gasparri di Ussita. Sono stati rimossi dagli scaffali 17 scatoloni con relative schede di identificazione riferita alle vetrine della biblioteca, con i volumi appartenuti al Cardinale. Questi sono stati portati in sicurezza nei locali predisposti a deposito dalla Diocesi di Camerino (deposito V. Pennesi).
Ha fatto seguito un sopralluogo in alcune chiese del Comune di Ussita su segnalazione del Nucleo TPC. 
Nella chiesa di San Placido, in una località isolata e duramente colpita dal sisma, dall’edificio fortemente danneggiato che presentava il quasi totale crollo della facciata, sono stati tratti in salvo complessivamente 53 beni storico artistici e 7 messali (datati 1699, 1919, 1906, 1880, 1863, 1826 e 1973), descritti in 26 schede. Questi ultimi sono stati presi in consegna dall’architetto Luca Cristini, direttore dell’Ufficio Beni Culturali della Diocesi di Camerino. Inoltre intervento di particolare rilevanza è stato lo smontaggio di un altare ligneo con colonne e cimasa. Va segnalata l’importanza di affreschi situati nella parete posteriore della sagrestia. Tutte le opere sono state portate in sicurezza nei locali predisposti a deposito presso la Mole Vanvitelliana di Ancona.


Squadra beni mobili MiBACT: Gaspare Baggieri, Rossana Vitiello

Foto: Rossana Vitiello, Amedeo Abate e Gaspare Baggieri

Fonte dati: Servizio Comunicazione e Promozione del Segretariato Regionale del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo per le Marche - Marina Mengarelli, Michela Mengarelli


 UCCR Marche - 15 febbraio 2017 – Camerino
Chiesa di Santa Maria in Via

Mercoledì 15 febbraio 2017 la squadra beni mobili del MiBACT composta da Amedeo Abate, Gaspare Baggieri, Elisabetta Giffi, Rossana Vitiello, Pierluigi Moriconi, Sonia Melideo, il Nucleo TPC e i Vigili del Fuoco, sono intervenuti nella chiesa di Santa Maria in Via a Camerino. Sono state redatte 54 schede per un totale di 86 beni recuperati, distinti principalmente in 49 dipinti (olio su tela), crocifissi, ex voto, candelieri, reliquiari. Tutti i beni sono stati prelevati dai Vigili del fuoco e depositati nella piazza antistante dove è stato allestito il banco d’imballaggio.
Le opere sono state portate in sicurezza nei locali predisposti a deposito dalla Diocesi di Camerino (deposito V. Pennesi).
Una parte della squadra nelle ore del mattino si è recata in sopralluogo presso Visso per rilevare altre opere da recuperare. In particolare alla Collegiata della chiesa di S. Maria è stata riscontrata la necessità di prelevare i pannelli con affreschi staccati collocati alla parete di fronte all’ingresso sulla sinistra. Gli affreschi risalgono al XVI secolo e sono dello Spagna. Il sopralluogo è continuato alla chiesa di San Giovanni Battista, le cui condizioni di stabilità dell’edificio sono da ritenersi gravissime. Il terzo sopralluogo è stato effettuato al convento dei Cappuccini, chiesa di San Andrea, dove è presente una importante pala d’altare di scuola fiorentina e un ulteriore dipinto raffigurante una Crocifissione posta sul retro della citata pala.

Squadra beni mobili MiBACT: Amedeo Abate, Gaspare Baggieri, Elisabetta Giffi, Rossana Vitiello, Pierluigi Moriconi, Sonia Melideo


Foto: Rossana Vitiello e Amedeo Abate

Fonte dati: Servizio Comunicazione e Promozione del Segretariato Regionale del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo per le Marche - Marina Mengarelli, Michela Mengarelli


UCCR Marche - 14 febbraio 2017 - Fermo
Chiesa di Santa Maria dell’Olmo a Monterubbiano

In data martedì 14 febbraio 2017 la squadra beni mobili del MiBACT, composta da Amedeo Abate, Gaspare Baggieri, Elisabetta Giffi, Rossana Vitiello, il Nucleo TPC e i Vigili del Fuoco deputati alla rimozione delle opere, hanno recuperato 73 beni storico-artistici all’interno della chiesa di santa Maria dell’Olmo a Monterubbiano (Fermo). Un grande nucleo di arredi d’altare, serie di candelieri, tronetti eucaristici, carteglorie e reliquiari sono stati prelevati dalla Sagrestia della chiesa, così come l’archivio parrocchiale rimosso insieme allo storico armadio che lo contiene. Dall’altare maggiore è stata prelevata la tela settecentesca raffigurante l’Assunzione della Vergine. Le opere sono state portate in sicurezza nei locali predisposti a deposito dalla Diocesi di Fermo.

Squadra beni mobili MiBACT: Amedeo Abate, Gaspare Baggieri, Elisabetta Giffi, Rossana Vitiello
Foto: Rossana Vitiello e Amedeo Abate

Fonte dati: Servizio Comunicazione e Promozione del Segretariato Regionale del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo per le Marche - Marina Mengarelli, Michela Mengarelli


UCCR MARCHE - 13 febbraio 2017 - Macerata
Chiesa di S. Maria a Nocelleto di Castel Sant’Angelo sul Nera


Interessante recupero di beni effettuato dalla squadra beni mobili del Segretariato Regionale Marche, Gaspare Baggieri con Rossana Vitiello, Amedeo Abate, Elisabetta Giffi, non si sono risparmiati tra le precarie mura di quello che resta dell’antica chiesa di S. Maria Castellare a Nocelleto, frazione di Castel Santangelo sul Nera. Si tratta di uno degli edifici di culto religioso adattato fin dal medioevo (importantissimi gli affreschi ancora presenti), a modifiche che denoteranno quello che sarà un sistema fortilizio. Da qui il nome Castellare. Dalla grande massa delle macerie, sono state così estratte, grazie ai Vigili del fuoco ed ai Carabinieri del Nucleo Tutela e ai Caschi Blu, 62 opere d’arte di particolare pregio artistico. Tra numerose difficoltà, (crollo del tetto della chiesa), è stato comunque possibile salvare opere quali statue lignee (S. Antonio, Madonna Orante, rispettivamente del XVI e XVII secolo). A queste si unisce una statua di cartapesta e tessuto di tela dipinta raffigurante una Madonna addolorata. Inoltre sono stati messi in sicurezza, sette dipinti di cui una parte in buone condizioni di conservazione. Tra questi una Deposizione dalla croce posta sull’altare maggiore e una Madonna con S. Anna e Gioacchino. Degli arredi sacri, le parti di quattro imponenti altari lignei policromi del secolo XVII con colonne decorate a rilievo da spirali di tralci di vite e capitelli dorati sormontati da ricche trabeazioni. 
Difficoltoso e di grande emozione è stato il recupero della campana in bronzo datata 1880 rimasta abbandonata dopo il crollo della parte superiore del campanile e riportata a terra dai Vigili del Fuoco. Infine, il prelievo dalle macerie di numerosi frammenti di affreschi del secolo XV attribuiti a Paolo da Visso, appartenenti a quelli che sono ritenuti tra i più ammirati cicli pittorici delle chiese del territorio.

Squadra beni mobili MIBACT: 

Gaspare Baggieri, funz. Etnoantropologo - Musei della Civiltà – Roma;
Amedeo Abate, ATS - Musei della Civiltà – Roma;
Rossana Vitiello, funz. storico d’arte – Segretariato Regionale Liguria - Genova;
Elisabetta Giffi, funz. storico d’arte – Istituto centrale per la Grafica – Roma..

Foto: Gaspare Baggieri

Fonte dati; Servizio comunicazione e promozione del Segretariato Regionale del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo per le Marche - Marina Mengarelli, Michela Mengarelli


 

UCCR MARCHE - 8 FEBBRAIO 2017 – Macerata

Recupero Chiesa di S. Sebastiano e al Palazzo comunale a Castelsantangelo sul Nera

In strutture di edifici gravemente danneggiati, la Chiesa di San Sebastiano e Palazzo Comunale in Castelsantangelo sul Nera, l’Equipe dei Recuperi Beni Mobili Mibact dell’Unità di Crisi Regionale delle Marche, unitamente al corpo dei Vigili del Fuoco e dal Nucleo di Tutela Patrimonio Artistico dei Carabinieri, ai tecnici della locale Curia, sono state recuperate tutte le opere d’arte ancora rimovibili ed sportabili, alcune delle quali sopra le macerie di crolli di parti murarie interne.

Sono state complessivamente recuperate ben 24 opere presso la Chiesa di San Sebastiano e trasferite al deposito di San Severino Marche, mentre i 2 affreschi provenienti dal Palazzo Comunale sono stati portati al deposito della Mole di Ancona.

Squadra beni mobili MiBACT:

Gabriele Barucca - Funzionario Storico dell'Arte SABAP Marche

Annunziata Lanzetta - Funzionario Storico dell'Arte Gallerie Estensi 

Gaspare Baggieri - Funzionario Demoantropologo Museo della Civiltà 

Foto MiBACT - Giuseppe Zicarelli Assistente Tecnico Opificio delle Pietre Dure 

Fonte dati; Servizio comunicazione e promozione del Segretariato Regionale del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo per le Marche - Marina Mengarelli, Michela Mengarelli


 

UCCR Marche - 2 febbraio 2017 - Fermo
Collegiata di San Salvatore in Sant’Angelo in Pontano


Nella giornata del 2 febbraio 2017 la squadra tecnica per i recuperi beni mobili composta dal dott. Gaspare Baggieri, dalla dott.ssa Annunziata Lanzetta e da Pino Zicarelli è intervenuta, coordinando assieme al Nucleo tutela, ai caschi blu ed ai VVFF, il recupero dei beni presso la chiesa Collegiata di san Salvatore in Sant’Angelo in Pontano (Fermo).
Tra le circa settanta opere recuperate segnaliamo alcune di particolare pregio artistico: una scultura lignea policroma del XVI secolo raffigurante il Gesù Ecce Homo, alcuni dipinti del XVII e XVIII secolo e soprattutto importanti reliquiari sia in legno che in metallo del XVIII secolo. Tutte le opere sono state trasferite presso il palazzo arcivescovile di Villa Nazareth a Fermo.

Squadra beni mobili MiBACT: Gaspare Baggieri, Annunziata Lanzetta, Pino Zicarelli
Foto: Gaspare Baggieri 

Fonte dati: Servizio Comunicazione e Promozione del Segretariato Regionale del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo per le Marche - Marina Mengarelli, Michela Mengarelli 
  


 

UCCR MARCHE - 24 GENNAIO 2017

Chiesa di S. Francesco ed al Palazzo comunale  a Loro Piceno  (Macerata)

A cura dell' Equipe dei Recuperi Beni Mobili - Mibact dell’Unità di Crisi Regionale delle Marche, unitamente al corpo dei Vigili del Fuoco e al Nucleo di Tutela Patrimonio Artistico dei Carabinieri, in un edificio gravemente danneggiato sono state recuperate 5 importanti opere d’arte di grandi dimensioni presso la chiesa di San Francesco nel comune di Loro Piceno (Macerata), tra cui un importante dipinto della fine del sec. XVI raffigurante la Madonna del Rosario contornata dai relativi Misteri.. 
I lavori di rilievo fotografico, schedatura, imballaggio, pronta interventistica e messa in sicurezza delle opere si sono svolti all’aperto, nello spazio antistante la chiesa, per via della presenza di una profonda crepa sulla volta dell’edificio che, impregnata di acqua e cospicua neve, rendeva poco sicuro lo svolgimento del lavoro al suo interno.
Ulteriori tre dipinti sono stati recuperati nel palazzo comunale di Loro Piceno. Questi, insieme alle opere della chiesa di San Francesco, sono stati portati in deposito presso la sede di Palazzo Campana nella città di Osimo.

Squadra beni mobili MIBACT: 
Gaspare Baggieri, funz. Etnoantropologo - Musei della Civiltà – Roma;

Rossana Vitiello, funz. storico d’arte - Segretariato regionale Liguria;
Gianni Sassu, funz. restauratore - Palazzo Reale di Genova;
Giuseppe Zicarelli, A.T. fotografo - Opificio delle Pietre Dure, Firenze.

Foto MiBACT: Giuseppe Zicarelli  

Fonte dati: Servizio Comunicazione e Promozione del Segretariato Regionale del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo per le Marche - Marina Mengarelli, Michela Mengarelli 


UCCR Marche - 12 gennaio 2017 – Pieve Torina Fraz. Appennino (MC)
Chiesa dei Santi Pietro e Paolo


Nella giornata del 12 gennaio 2017, la squadra dei Beni mobili del MIBACT composta dal dott. Gaspare Baggieri, dal dott. Alessandro Marchi, da Amedeo Abate, da Del Frà Gianluigi e Iane Donnini, col sostegno del nucleo TPC e VVFF, ha potuto recuperare dalla chiesa dei SS. Pietro e Paolo ad Appennino; frazione di Pieve Torina, 24 opere d'arte delle quali alcune di pregevole importanza come la statua lignea di S. Margherita del XVI secolo. Le opere sono state trasferite al deposito del palazzo arcivescovile di San Severino Marche.

Squadra beni mobili MIBACT: Gaspare Baggieri, Amedeo Abate, Gainluigi Del Frà, Iane Donnini

Foto: di Gaspare Baggieri e Amedeo Abate

Fonte dati: Servizio Comunicazione e Promozione Sel Segretariato Regionale Mibact per le Marche - Marina Mengarelli, Michela Mengarelli  


UCCR MARCHE -  14 Dicembre 2016 - Visso e Castelsantangelo sul Nera

 

In data 14 dicembre, l’equipe dei recuperi delle opere mobili del Mibact operante per l’emergenza sisma delle Marche, in sinergia con i Vigili del Fuoco ed il Nucleo Tutela del Patrimonio Culturale dei Carabinieri hanno effettuato diverse operazioni di rilievo, messa in sicurezza e recupero di beni nell’alto maceratese.

In particolare, nella frazione Villa S. Antonio di Visso, nella omonima chiesa, sono state estratte dalle macerie: una splendida tela raffigurante Madonna con Bambino e Santi, del 1618 di fattura marchigiana e diversi oggetti sacri devozionali, 2 sculture e 6 oggetti liturgici.
È stato poi effettuato il sopralluogo nella frazione Rapegna di Castelsantangelo alla chiesa di Santa Lucia ove è stato riscontrato una ricchezza di decorazioni musive, tele e tavole incastonati su altari seicenteschi, da mettere in sicurezza. Poi, nella frazione Vallinfante di Castelsantangelo è stato ispezionata la chiesa di S. Pietro con altari lignei policromi, tele e decorazioni musive anch'esse da mettere al più presto al sicuro e nella vicina chiesa di Santa Maria, in seguito ad un recente spostamento di una tela del XVII sec., sono stati rinvenuti sulla parete retrostante, degli affreschi di pregevolissima fattura, della fine del XIII ed inizio XIV sec., provvedendo ad una copertura di protezione. Da tutti i sopralluoghi emerge la consistente ricchezza sia numerica che qualitativa delle opere d’arte che questo territorio gelosamente ha saputo custodire, scrigni unici ed identitari del nostro patrimonio Artistico Nazionale.

Squadra beni mobili MIBACT: 

Pierluigi Moriconi, funzionario storico dell'arte
Italo Mustone, funzionario Restauratore
Pino Zicarelli, Fotografo Mibact

Fonte dati: Servizio Comunicazione e Promozione Sel Segretariato Regionale Mibact per le Marche - Marina Mengarelli, Michela Mengarelli  


UCCR MARCHE - 12 dicembre 2016 – Caldarola (MC)

Chiesa dei SS. Gregorio e Valentiniano

In un edificio gravemente danneggiato, unitamente al corpo dei Vigili del Fuoco e dal Nucleo di Tutela dei Carabinieri, sono state recuperate 28 opere d’arte di cui:

— un tempietto ligneo del Battistero, XVI sec intagliato e scolpito; — due grandi lanterne processionarie del XVIII SEC, legno scolpito e dorato; — un crocifisso ligneo  policromo sec XVIII; — 25 tele di varia importanza tra cui una piccola e preziosa pala di Gian Andrea De Magistris, sec XVI (insigne capostipite di una fortunata dinastia di pittori attivi a Caldarola e nelle Marche dal XVI al XVII sec.) — due grandi teleria alla maniera veneta, dipinti con il martirio di Sant’Orsola ed il Martirio di Sant’Agata, artista locale ed influenzato dalla pittura romana del ‘600; — altre opere minori del ‘600 e del ‘700.
Le opere, alcune lievemente danneggiate e tutte fortemente impolverate e minacciate dagli intonaci caduti della Chiesa, sono state portate alla Mole Vanvitelliana di Ancona per gli opportuni controlli e gli interventi necessari alla loro conservazione.
Nell’occasione si è effettuato il sopralluogo al monastero delle monache, sito in una ala dell’antico Cassero di Caldarola, dove si è riscontrata l’imbellente necessità di recupero di numerosi beni, tra cui alcune pale di altare ed altre tele dipinte dei dcc. XVII e XIX, un grande crocifisso ligneo policromo della fine del XIV sec., oltre alcuni arredi di notevolissimo valore artistico del XVI e XVII secolo.